viaggio in Andalusia

Viaggio in Andalusia: 9 giorni on the road

È passato poco più di un anno dal mio viaggio in Andalusia. Che ricordo con particolare affetto anche perché è stato il primo on the road della mia vita. Caldo bestiale a parte (te credo, era agosto) rifarei questo viaggio nel sud della Spagna almeno una decina di volte.
Ricordo che una volta a casa ho dovuto fare i conti con la voglia matta di ritornare al più presto, magari per scoprir quello che non ho fatto in tempo a vedere. E, credetemi, in Andalusia bisognerebbe starci almeno un mese per vedere tutto (ma forse neanche un mese basterebbe).

Chi lo sa se gli andalusi e i siculi sono consapevoli di quanto siano simili. Fatto sta che quando penso al mio tour in Andalusia la prima cosa che mi viene in mente è quanto io mi sia sentita a casa. La forte somiglianza che la regione spagnola ha con la mia Sicilia traspare in tante piccole grandi cose: nelle file di palme lungo le strade, nella forma regolare di alcune piazze, nei vicoli stretti che nascondono segreti, nei borghi colmi di casine bianche. E, forse soprattutto, nel modo di vivere: quando la spiaggia, in estate, diventa la tua seconda casa (con tanto di barbecue) e ci resti fino a sera; quando nei paesini lungo la costa l’aria si riempie del profumo delle cucine e la gente esce a passeggiare sul lungomare; quando è l’ora di prendere un paio di sedie e riunirsi a fare due chiacchiere sul marciapiede davanti casa, osservando i passanti.
E la sera si fa tardi, non si cena prima delle 22.00. Le città si vivono intensamente fino alla fine della notte, perché non vada sprecato neanche un minuto di vita.

Dal mio viaggio in Andalusia mi porto dietro un’infinità di ricordi: dall’eleganza di Siviglia alle porticine addobbate di fiori di Cordoba, dalla frenesia di Granada fino ai panorami di Ronda e alle spiagge infinite della costa tra Cadice e Gibilterra.

Ho amato tanto dell’Andalusia, così tanto che riesco a stento a riassumerlo.

Visitare córdoba durante un viaggio in Andalusia

Visitare Cadice durante un viaggio in Andalusia

Organizzare un viaggio in Andalusia

Se avete deciso di organizzare le vacanze in Andalusia sappiate che avete fatto una scelta straordinaria che appoggio con tutto il mio cuore. Solo, vi prego, considerate per bene il periodo in cui andare. Io sono andata in agosto e non è il massimo. Le temperature in alcune città hanno superato i 40 gradi almeno un paio di volte in nove giorni, specialmente in località dell’entroterra come Cordoba. Faceva caldissimo soprattutto nel pomeriggio e, a volte, persino di sera.

Tuttavia, e forse questo potrà sorprendervi, vi consiglio di mettere in valigia una giacca leggera o una felpa: a Granada, alle mattine infuocate facevano seguito serate fresche e ventose (a proposito: se pensate che i consigli su come fare la valigia non bastino mai, qui trovate il post dedicato all’argomento). Sulla costa, invece, si stava benissimo tutto il giorno, persino al mattino il caldo risultava sopportabile.
Immagino che i periodi migliori per visitare il sud della Spagna siano la primavera e il primo autunno: se tornassi in Andalusia non mi dispiacerebbe vederla in aprile, maggio oppure a settembre.

Passiamo alla durata del viaggio. Ho lasciato che fosse il mio itinerario a stabilire quanti giorni fermarmi (e poi sì, anche il portafoglio ha avuto voce in capitolo). Avevo preventivato di visitare Siviglia, Cordoba, Granada e Ronda. Man mano che il programma di viaggio prendeva forma ho deciso di aggiungere anche un paio di giorni di totale relax in una località di mare: in totale, ho trascorso in Spagna otto notti e nove giorni. 

Una volta stabilite le tappe del viaggio ho prenotato i voli di andata e ritorno dall’aeroporto di Orio al Serio su Siviglia (con Ryanair, ovviamente, neanche a dirlo) e tutti gli hotel con Booking.
Si è trattato di una spesa contenuta: i voli non avevano prezzi eccessivi e per gli hotel non abbiamo speso mai più di 25/30 euro a notte in camera privata con bagno (si trattava di ostelli, pensioni o comunque sistemazioni modeste seppur decorose), tranne per i due giorni sulla costa dove i prezzi erano più alti (credo di aver speso all’incirca 60/65 euro a notte).

Viaggio in Andalusia in auto

Visitare l’Andalusia in auto è stata una scelta più che azzeccata. Innanzitutto perché eravamo liberi di abusare o di non abusare dell’aria condizionata a nostro piacimento (che sui treni o sugli autobus chi lo sa). E poi, ovviamente, per godere piena libertà di tempi e spostamenti tra una tappa e l’altra (altrimenti dove starebbe il bello dello spirito “on the road”?).
Il treno, di certo, avrebbe comportato costi ben diversi; ma date le temperaturine che abbiamo incontrato durante il nostro viaggio in Andalusia in agosto non mi è dispiaciuto affatto non dover star ferma ad aspettare treni o altri mezzi e potermi invece muovere liberamente. Ricordo però di non aver speso una cifra folle per il noleggio dell’auto. Come compagnia abbiamo scelto Goldcar perché al momento della prenotazione (cioè circa due mesi prima di partire) rappresentava il miglior compromesso tra qualità e prezzo. Abbiamo ritirato e poi consegnato l’auto all’aeroporto di Siviglia.

Organizzare un viaggio in Andalusia

Viaggio in Andalusia: cosa vedere

Le tappe che ho seguito nel mio itinerario in Andalusia sono queste:

Siviglia (dove mi sono fermata per due notti)
Cordoba (una notte)
Granada (2 notti)
Ronda (una notte)
Barbate, paesino sulla costa tra Cadice e Gibilterra (due notti)
Cadice (un passaggio veloce di mezza giornata prima di raggiungere l’aeroporto per prendere il volo di ritorno).

E adesso, mi lascio andare a un po’ di considerazioni sparse su quello che ho visto durante il mio on the road. Così, giusto per trasmettervi una dose dell’amore profondo che nutro per la Spagna.
Siviglia è un gioiello. L’ho adorata dall’inizio alla fine. È stata il mio benvenuto in Andalusia, la città del coloratissimo Barrio centrale, del quartiere di Triana in festa e della magnifica Plaza de Espana

Itinerario di viaggio in Andalusia

Andalusia vuol dire un’architettura piena di fascino, che ti sussurra all’orecchio storie di culture e paesi lontani. La magnificenza esagerata degli edifici religiosi ricchi di sfarzo e oro, i monasteri e gli Alcazar che vanno scoperti con calma, fino ai loro tesori più segreti. Una grandezza, quella di chiese e monasteri, che racchiude secoli di storia e di popoli. Una grandezza che si contrappone armoniosamente alle stradine strette, alle vecchie case scolpite nella roccia e ai quartieri arroccati sulle colline.

L’Andalusia sono anche i panorami immensi, la vista che si tinge del verde e del marrone delle colline al centro delle quali brillano piccole città bianche. O la visione dell’Alhambra illuminata dal Mirador San Nicolas che ti ripaga pienamente della fatica fatta per arrivare fin lassù, qualcosa che non dimenticherò mai.

Come non citare il cibo, uno degli aspetti che ho amato di più del mio viaggio in Andalusia. E la dolcezza della sangria, toccasana della sera. E quella ricchezza di sapori tutti diversi, altra cosa che accomuna il sud della Spagna e la Sicilia. Questo per dire che avrei continuato a rimpinzarmi di tapas per mesi.

Un cuore grande per le località andaluse sulla costa, con il lungomare pieni di locali dove gustare fino a tardi il pesce del giorno, le file di negozi di souvenir, le giornate che scorrono basando la vita esclusivamente sulla presenza del mare e della spiaggia. La casa, in paesini come Barbate e Zahara de los Atunes, serve giusto come appoggio.

Un ultimo pensiero va alle autostrade andaluse, così poco autostrade. Lo so che in un blog di viaggi sembra strano dedicare un pensiero proprio alle autostrade. Ma io ci sono stata così bene lungo quei percorsi immersi nella luce forte del sole del sud e circondati dai colori della campagna, dalle colline e dagli impianti eolici. 

E, su tutto, l’immensità di un cielo sempre limpido.

Consigli per un viaggio in Andalusia

Cosa vedere in Andalusia: idee per un prossimo viaggio

Vorrei tornare a Cadice e dedicarle più di un passaggio veloce prima del volo di ritorno. Mi piacerebbe poter fotografare ancora i suoi edifici bianchi a ridosso della spiaggia, il silenzio dei suoi vicoli, la decadenza di alcuni palazzi. 

Mi piacerebbe raggiungere Gibilterra e vedere che effetto fa trovarsi tra due mondi così agli antipodi come la Spagna e l’Inghilterra. Ah, e poi vorrei provare a fare amicizia con le scimmiette dispettose.

Vorrei andare a riprendermi Malaga, che avevo escluso volutamente dall’itinerario del mio viaggio in Andalusia perché a detta di alcuni è meno interessante di altre mete. E a me invece è rimasta la curiosità di conoscerla.

Se tornassi nella regione più a sud della Spagna vorrei più paesini piccoli e bianchi. Più porticine colorate, più vicoli stretti, più piazze vissute, e più miradores per osservare tutto questo dall’alto.

E vorrei conoscere l’Andalusia più defilata, quella meno popolare che appartiene a città bellissime come Jaen, Baeza e Ubeda.

Infine, vorrei tornare per nuotare nelle acque blu del Parco Naturale di Cabo de Gata, nella provincia di Almeria, dove dicono ci sia uno dei mari più belli della Spagna.

Organizzare un tour dell'Andalusia

Ancora un pensiero. Sopra ogni cosa, quello che mi aspettavo di trovare durante il mio tour della Spagna del sud e che poi ho effettivamente trovato è questo: l’allegria spensierata degli spagnoli, per cui ogni occasione è buona per fare festa, per cui è sempre ora di stare bene e godersi la vita. Con quell’idea semplice che per divertirsi basta poco, giusto una birra e un gruppo di amici intorno a un tavolo fino a tardi.

 

 

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