Prima dei consigli su cosa vedere a Dublino urge una riflessione che affonda le radici nella mia storia da liceale.
Innanzitutto, ecco un altro posto dal quale sono tornata pensando: qui ci vivrei. Per la cronaca: sono tre, finora, le città straniere che acceso le mie smanie di trasferimento all’estero. Oltre a Berlino e Amsterdam ce n’è infatti una terza che è proprio la capitale dell’Irlanda.
Un viaggio sognato per anni. Desideravo visitare Dublino sin dai tempi del liceo, quando presi a cuore la questione irlandese al punto tale da costruirci sopra la tesina interdisciplinare che ho portato all’esame di maturità. L’Irlanda, ai miei occhi, rappresentava una terra di grandi rivoluzioni, di personaggi coraggiosi, di dure lotte raccontate egregiamente in capolavori del cinema come Micheal Collins e Nel nome del padre e in opere letterarie come i Dubliners e l’Ulisse di James Joyce con le quali la prof di inglese del liceo ci aveva fatto una testa così.
E mi affascinava il fatto che la conoscessi come la “verde Irlanda”, terra di castelli, parchi e scogliere mozzafiato.
E poi, cosa per me non da poco, si trattava del paese che aveva dato i natali ad alcuni dei gruppi musicali che mi porto nelle orecchie da sempre, ma che ascoltavo specialmente in quella fase tosta che segna il passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza vera e propria, U2 e Cranberries su tutti. Inoltre, la mia passione musicale per l’Irlanda affonda le sue radici anche nel periodo in cui tentavo di riprodurre con la mia chitarra alcuni Irish tunes dai ritmi struggenti (ma devo ammettere che a essere “struggente” era soprattutto il risultato che ottenevo strimpellando. Eppure mi impegnavo e ci credevo tantissimo!).
E il bello è che, quando finalmente io e la mia migliore amica siamo partite per visitare Dublino mi sono resa conto di quanto la città fosse assolutamente come l’avevo sempre immaginata. E forse è per questo che, non appena rientrata dal viaggio, mi sono presa qualche ora per iscrivermi a tutte le newsletter di cercalavoro irlandesi che sono riuscita a scovare. Ma questo succedeva qualche anno fa.
Ultima nota: quella che vi presento qui di seguito è una città perfetta da visitare in compagnia di amiche e amici cari. Nel caso mio e della mia migliore amica era un sogno che condividevamo da anni. Questo, unito al fatto che siamo state bene, ha reso il nostro viaggio speciale. Ma credo che Dublino faccia il suo anche nel caso di comitive “improvvisate” senza lunghe storie di amicizia alle spalle.
Dunque, Dublino: cosa vedere e cosa fare assieme alla migliore amica. Partiamo?
Dublino cosa vedere e cosa fare
Il cuore di Dublino: O’Connell Street e Grafton Street
Stupenda e facile da girare, nel centro città di Dublino puoi praticamente fare a meno dei mezzi pubblici. Anzi, camminando, io e la mia migliore amica abbiamo potuto apprezzare particolarmente i colori della primavera dublinese. Sono belli e sono tanti: c’è il verde acceso di St. Stephen’s Green, c’è l’esplosione di fiori nel giardino del Trinity College, ci sono le mille tonalità delle casette lungo le rive del fiume Liffey, c’è il mattone-ruggine acceso (che per me fa tanto “british urban style”) di alcuni palazzi nelle vie più commerciali come O’Connell Street e Grafton Street. E, proprio a O’Connell Street noterete anche l’argento freddo dello Spire, l’alto, altissimo monumento a forma di ago simbolo della lotta al consumo di droga, posto dove tutti possono vederlo.
Se cercate info e suggerimenti su cosa visitare a Dublino tenete conto che in questa zona si concentrano molti luoghi di interesse della città.
Ah, e ovviamente io e la mia migliore amica aspettavamo quel momento per scattarci quelle 20-30 foto insieme alla statua di James Joyce che, con il suo bastone e l’aria di chi la sa lunga, ci aspettava in una strada laterale di O’Connell Street. Ero quasi emozionata prima di questo incontro. Risultato delle troppe pagine lette prima di allora, specie ai tempi della scuola.
Una visita al Trinity College per tornare studentesse
Certo, basta poco per tornare giovanissime (almeno nello spirito) quando si passeggia per i viali di un campus universitario come il Trinity College. Se poi pensi che tra quegli stessi ambienti e quei giardini hanno trascorso i loro anni di studio personaggi come Oscar Wilde e Jonathan Swift fai presto a emozionarti.
Il Trinity è il classico luogo in cui tutti noi ex secchioni avremmo voluto avere l’ebbrezza di studiare, anche solo per un semestre. A dire il vero, però, quel giorno io e la mia amica ci siamo godute più l’esterno del campus che non le aule. E il mio più grande rimpianto è quello di non aver avuto modo di visitare la Old Library, che a quanto pare è una delle biblioteche più incredibili d’Europa, e non aver poggiato gli occhi sul Tesoro della biblioteca, il Libro di Kells.
Mi sa tanto che prima o poi dovrò tornare da queste parti. Chissà che non ci si possa sentire studentesse ancora una volta, nonostante i trenta e più anni suonati!
Dublino cosa vedere: la Cattedrale di St. Patrick e la Christ Church Cathedral
Questi due colossi rappresentano due must quando si visita Dublino la prima volta. E non è un caso se ho usato il termine “colossi”: la St. Patrick Cathedral e la Christ Church Cathedral, ossia le due chiese principali di Dublino, sono davvero gigantesche. Ricordo che è stato difficilissimo fotografarle persino a distanza, per questo non ho in archivio neanche una foto che risulti degna di tanta grandezza. Due edifici imponenti e indubbiamente affascinanti, seppur dall’aspetto sobrio e asciutto tanto all’interno quanto all’esterno. Comunque bellissime. Nella Cattedrale di St. Patrick si trova la tomba di Jonathan Swift, che per chi non lo sapesse è il papà di Gulliver.
Alla Christ Church è invece collegata Dublinia, il museo che racconta l’epoca medievale e vichinga della città.
Il Castello di Dublino
Cosa vedere a Dublino se non uno dei palazzi più iconici e dalla storia complessa che si trova proprio nel cuore della città? Nato come fortezza, con il tempo ha cambiato volto e funzione tantissime volte, anche se per molti rimarrà sempre il simbolo dell’oppressione inglese sull’Irlanda.
All’interno del Castello di Dublino visiterete ambienti riccamente addobbati e decorati (soprattutto nell’ala dedicata agli States Appartaments) fino alla sala più bella, la St. Patrick’s Hall. Ma non solo: viaggerete nel tempo, percorrendo l’area degli scavi medievali e resterete impressionati dal fascino neogotico della Cappella Reale.
Passeggiare (e chiacchierare) al St. Stephen’s Green
Cosa fare a Dublino con la propria migliore amica quando, anche in viaggio, ogni occasione è perfetta per immergersi nelle chiacchiere ricordando i bei vecchi tempi e aggiornandosi l’una con l’altra sulle ultime vicende delle rispettive vite? A questa domanda rispondo con il parco di St. Stephen’s Green, poco distante dal Trinity College e da Grafton Street, che è stata la nostra oasi di quiete e riposo dopo alcune ore di camminata per il centro città. Ricordo le fontane, i laghetti artificiali con le papere e, appunto, quel verde accecante di cui sopra. Ma, soprattutto, ricordo la panchina che ha accolto per almeno un’ora abbondante le nostre stanche membra. E le nostre chiacchiere infinite. Ne avevamo, di arretrati da raccontarci. E quando si vive lontane dopo aver condiviso gli anni migliori, persino un viaggio in una terra mai vista rappresenta l’occasione per ritrovarsi.
Visitare il borgo marinaro di Howth
Se il tempo a disposizione ve lo consente, allargate il vostro programma delle cose da vedere a Dublino anche ai dintorni della città. Noi, ad esempio, da buone sicule trapiantate al Nord Italia e sempre piene di nostalgia per il mare, abbiamo avuto la brillante idea di visitare Howth, paesino di pescatori a 20 minuti di treno da Dublino. Qui abbiamo avuto la fortuna di beccare una specie di sagra del pesce, una giornata di sole e cielo limpido, grigliate, capannoni e allegria. E abbiamo visto un faro stupendo, respirando a pieni polmoni il profumo di un mare nordico. E fatto amicizia con le fochine del porto (che forse, più esattamente, sono leoni marini).
Visitare la Galleria Nazionale di Irlanda
Ed eccoci davanti a uno dei musei d’arte più importanti d’Irlanda. La National Gallery of Ireland ha aperto i battenti nella metà dell’Ottocento e, nel tempo, ha conosciuto numerosi ampliamenti e diverse ristrutturazioni. È il luogo in cui i veri appassionati d’arte che desiderano scoprire cosa vedere a Dublino non possono mancare.
All’interno del sontuoso palazzo non ammirerete solo le opere degli artisti irlandesi (ai quali è dato comunque un certo risalto): le 15.000 opere raccolte raccontano infatti la storia dell’arte di tutta l’Europa, dal XII secolo fino all’età contemporanea. Sono esposti capolavori delle principali correnti e scuole artistiche, a cominciare dai Fiamminghi, la scuola italiana e quella spagnola. Giusto per fare qualche nome: Caravaggio, Velazquez, Rubens, Turner, Monet e Yeats.
Una serata al Temple Bar per ascoltare musica e ballare
Mette allegria, Dublino. E questa è la cosa che più mi porto dentro di quel viaggio. Mi ha colpito tanto la voglia di divertimento che si respira tra le vie centrali, il fatto che tutte le sere, in tutti i pub, ci sia musica dal vivo che richiama al suo cospetto gente di tutte le età (e sottolineo: di tutte le età), pronta a scatenarsi tra i tavoli. Eh sì, pub e locali hanno un posto d’onore all’interno di una guida su cosa vedere a Dublino, che vi fermiate in città un giorno, una settimana o un mese.
E mi è sembrato fantastico che alla gente bastasse così poco per divertirsi: una chitarra (non necessariamente amplificata), una voce e tanti brani alla portata del repertorio musicale di chiunque. E fiumi di birra, ovviamente. A proposito: credeteci quando vi dicono che la Guinness lì ha un altro sapore, perché è vero. Tant’è che io non sono più riuscita a berla, una volta tornata in Italia. E non c’è solo il Temple Bar (dove comunque è d’obbligo mettere almeno un piede dentro, folla permettendo): i pub sono tutti divertenti, e la sera l’atmosfera è fantastica, le strade si riempiono di vita, luci, musica.
Spillare una Guinness al Guinness Storehouse
Il Guinness Storehouse è quella tappa fondamentale che troverete sempre ai primi posti in tutte le guide su cosa vedere a Dublino. Durante il nostro viaggio, dopo aver sviluppato in breve tempo una dipendenza quasi maniacale per la birra nera e averne apprezzato i sentori a colazione, pranzo e cena, potevamo io e la mia migliore amica farci scappare una visita alla storica fabbrica?
Da un lato, il Guinness Storehouse è la classica turistata, non lo nego. Però lì dentro leggi e impari tante cose interessanti. A me, ad esempio, è piaciuta molto la sezione dedicata alle campagne pubblicitarie che hanno promosso la Guinness negli anni.
E, nota divertente, verso la fine del percorso si giunge alla sala dedicata al corso per imparare a spillare come si deve. Il risultato, ossia la pinta riempita con le tue stesse mani, è la ricompensa per aver partecipato. Assieme a un attestato da mastro spillatore che custodisco ancora oggi gelosamente come fosse un trofeo.
Abbuffarsi di Fish and Chips e salmone
Premetto che né io e né la mia migliore amica siamo golose. Proprio per niente, eh. È stato assolutamente un caso se, come dicevo prima, abbiamo sviluppato una dipendenza da Guinness al punto da berla al mattino nel caffè o da cercarla nelle ricette dei dolcetti a fine pasto.
Ed è stato un caso il fatto che, durante il nostro viaggio a Dublino, tra Fish and Chips, piatti a base di salmone proposto in tutte le salse e grigliate di carne per quattro persone che noi abbiamo consumato in due, abbiamo praticamente annegato il nostro sangue nelle proteine (e nei grassi). Quello di Dublino è stato il mio primo Fish and Chips. Era gigante, se fosse stato ancora vivo mi avrebbe divorato lui. Per fortuna è stato il contrario. Una goduria!
Chiudo i consigli su cosa vedere a Dublino con un ultimo ricordo che ci fa ancora tanto ridere.
Devo proprio trovare una nota un po’ meno divertente del nostro viaggio? La temperatura. E il vento folle. Eravamo partite da Bologna il 25 aprile con 25 gradi e a Dublino ne abbiamo trovati 3. Per gli irlandesi evidentemente era già primavera inoltrata: minigonna o pantaloncini, scarpe aperte e magliette a maniche corte venivano sfoggiati al mattino come alla sera. Io e la mia amica, invece, che essendo entrambe sicule soffriamo giusto un tantino le temperature sotto i 15 gradi, andavamo in giro in tenuta da omino Michelin. E un paio di volte è capitato che ci fermassero appositamente per prendere in giro la nostra mise. A parte questo, però, gli irlandesi sono dei gran simpaticoni.
È stato un altro viaggio dal quale mi sono portata via una voglia matta di ritornare. Magari, per on the road alla ricerca di quelle scogliere e quei castelli lungo le contee sperdute della verde Irlanda che sognavo da ragazzina.
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