
30 Gen Consigli di lettura: 12 libri belli da mettere in valigia e portare con voi
L’idea di un elenco di libri belli da portare in viaggio nasce dalla consapevolezza di qualcosa che, a quanto leggo e vedo in giro, accomuna molti viaggiatori: nella mia valigia non manca mai un libro. Poi magari durante la vacanza succede che non ho neanche un minuto di tempo per sfogliarlo, però intanto me lo porto.
Soprattutto quando viaggio da sola, che sia in treno, in volo, mentre aspetto che inizi l’imbarco o la sera in ostello prima della nanna, leggo tantissimo.
In effetti, più che compagni di viaggio per me i libri sono sempre stati compagni di vita. Ho iniziato a drogarmi di carta stampata sin da piccolissima e di questa passione avrei anche voluto farne una professione, ma questa è un’altra storia.
Se qualcuno dovesse chiedermi quali sono i libri che preferisco mi troverei in forte imbarazzo, sarebbe un po’ come sentirsi chiedere “vuoi più bene a tua sorella o a tuo fratello?”. Dai, come si fa? Senza contare che se dovessi elencare tutti i miei titoli del cuore non mi basterebbe lo spazio di un post; dovrei scrivere almeno un libro. E, tra l’altro, se da un lato ci sono dei libri belli oggettivamente in ogni caso e in ogni luogo, dall’altro ci sono dei testi che calzano particolarmente a pennello con il periodo che stiamo vivendo quando li prendiamo in mano. E forse se li prendessimo in mano in un altro momento non acquisterebbero lo stesso valore, non ci instaureremmo lo stesso legame.
Ho spesso avuto la sensazione di non essere io a scegliere quello che voglio leggere, ma che fosse il libro a scegliere me e attirarmi a sé. Ecco perché non entro quasi mai in libreria con un obiettivo preciso ma mi lascio ispirare una volta lì.
Quello che suggerisco qui è un elenco di storie che si prestano a essere assaporate durante un viaggio. Di libri belli (belli quantomeno per me) da mettere in valigia e portare via con voi.
Nessuno di questi racconta il giro del mondo in 80 giorni; non so voi, ma io i libri sul viaggio che raccontano di percorsi ed esplorazioni me li godo molto di più quando resto ferma a casa.
Molti dei titoli seguenti, se non tutti, li conoscerete già. Parecchi sono diventati anche dei film. Quasi certamente questa lista si allungherà nel corso del tempo; intanto beccatevi questi.
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Libri belli da portare in viaggio con voi
La ragazza dello Sputnik di Haruki Murakami
Ero sull’aereo di ritorno dalla Sicilia quando ho terminato La ragazza dello Sputnik. Ricordo di aver chiuso il libro e aver provato una tenerezza infinita. Mi ha fatto pensare ad alcuni amici molto cari. E, in effetti, questo piccolo capolavoro di Murakami racconta soprattutto l’amicizia. Un legame profondo, che probabilmente somiglia più a una dedizione amorosa e paziente che non a un’amicizia autentica, fatto di conoscenza, lunghe chiacchierate, confidenze e telefoni che squillano di notte. Un rapporto tranquillo e sereno che dura da anni fino a quando, all’improvviso, non succede qualcosa che lo scuote fortemente chiamandolo ad agire in prima linea.
Nel primo dei “miei” libri belli si racconta anche un viaggio: la protagonista, in preda a un innamoramento folle per chi non si sarebbe mai aspettata di amare, parte per l’Europa e in un certo senso si perde in quel caos cosmico che custodisce dentro. Della serie: siamo noi stessi la prima persona più capace in assoluto di stupirci.
La Bastarda di Istanbul di Elif Shafak
Due giovani donne, una armena e una turca. Due mondi che un passato crudele vorrebbe come diametralmente opposti e che invece, malgrado tutto, si incontrano e si legano. Una amicizia nata dall’esigenza di conoscere la proprie radici ma che alla fine condurrà a verità lontane e ingombranti. La storia di due famiglie che si intrecciano. I legami di famiglia, con tutto il bene e tutto il male che si portano dietro; ma per fortuna esistono cose come l’amicizia che, almeno in parte, salvano sempre.
Sullo sfondo, l’Istanbul che tutti adorano: così moderna, occidentale, cosmopolita, da un lato; così tradizionalista, lontana nel tempo e nello spazio, dall’altro.
Stoner di John Williams
Non aspettatevi trame intricate e personaggi complessi. Narrazioni che procedono in maniera irregolare, salti nel tempo, eroi, antagonisti, inghippi, nodi da sciogliere: niente di tutto questo.
Il terzo dei miei libri belli da leggere assolutamente ha per protagonista un personaggio del tutto “dimenticabile”. Nel senso che è uno qualsiasi, uno che non fa né ribrezzo e né antipatia ma che neppure affascina. Insomma, uno senza infamia e senza lode. Un tipo la cui vita scorre più o meno lineare dalla nascita fino alla morte senza grandi sconvolgimenti, rivolte (anche solo interiori) o scuotimenti emotivi (fatta eccezione per una breve parentesi romantica).
Un’esistenza senza grandi obiettivi da raggiungere e senza risultati a cui puntare. In poche parole, qui non succede quasi nulla.
Eppure questo capolavoro della letteratura americana rimasto sconosciuto per più di quarant’anni è uno dei libri più interessanti che mi sia mai capitato tra le mani. E a quanto leggo in giro sembra che di recente anche il resto del mondo se ne sia accorto. Sarà per lo stile con cui è scritto, sarà perché nella stessa straordinaria normalità del protagonista tutti, prima o poi, ci bagniamo i piedi, alla fine Stoner si rivela una storia dalla quale il lettore non può non lasciarsi prendere.
Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini
Uno dei libri incontrati tra i banchi di scuola, letto e analizzato su (molto) esplicita richiesta. Con il risultato che, a differenza di quanto accaduto con alcuni dei classici mattoni che rimangono sullo stomaco di tutti gli studenti (non faccio titoli), Conversazione in Sicilia sono tornata a rileggerlo anni dopo di mia sponte. E oltre a inserirlo nella mia lista personale di titoli preferiti andrebbe, secondo me, inserito in qualsiasi elenco di libri belli da leggere nella vita.
Al centro della narrazione trova spazio la lunga riflessione che il protagonista Silvestro, in preda agli astratti furori, compie durante il viaggio in treno che lo porterà in Sicilia, sua terra d’origine, e, successivamente, durante la permanenza nel paesino.
Dagli scambi di battute spesso surreali che Silvestro ha con i vari personaggi che incontra emergono grandi temi e grandi riflessioni: si parla infatti di mondi offesi, delusi e feriti dalla politica e dalla storia (il libro è ambientato in epoca fascista), di intellettuali immobili e inerti, di derelitti e dimenticati. Ma vi assicuro che Conversazione in Sicilia non è un sasso indigeribile: la narrazione è scorrevole, i dialoghi teatrali.
Dovrei provare a rileggerlo adesso per vedere quanto appaiano attuali quelle riflessioni.
Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro
Il viaggio all’interno di una dolorosa e insolita presa di coscienza corre parallelo a un percorso di crescita quasi normale, che vede un gruppo di giovani alle prese con le dinamiche sentimentali tipiche della loro età. Il lasciarsi e il ritrovarsi. Il non lasciarsi mai. L’irrazionale speranza in un futuro diverso che, non si sa come, possa riuscire a rivoltare un destino segnato ancor prima della nascita. Il legame tra tre amici e l’incredibile missione di vita che li aspetta.
Vi avviso, preparate i fazzoletti se decidete di aprire questo libro; perché alla fine le cose andranno come le avete immaginate anche se non potrete crederci. Forse è proprio per questo se quando l’ho letto mi ha sconvolto non poco; e se lo considero come uno dei più bei romanzi da leggere degli ultimi tempi.
Achille Piè Veloce di Stefano Benni
Il mio primo incontro con Stefano Benni. Che è stato un incontro piuttosto felice, al quale ho fatto seguire diversi altri incontri piuttosto felici prima del declino (ormai lo leggo pochissimo).
Achille Piè Veloce racconta un viaggio dentro se stessi e le proprie inquietudini compiuto grazie agli sforzi comunicativi (e spesso paradossali) messi in atto da un estraneo.
Protagonista, un Ulisse antieroico che non riesce a evadere da una realtà opprimente di caos e notti travagliate. Questo fino all’arrivo di una lettera, prima, e di un incontro con un personaggio assolutamente straordinario, poi. Un incontro fortunato, seppur complesso, che fornirà a Ulisse un canale per esprimere quel groviglio di pensieri, ispirazioni e disagi che lo tengono legato.
Venuto al mondo di Margaret Mazzantini
Ancora un altro dei “miei” libri belli, così come quasi altrettanto bello è il film che ne è stato tratto (di solito i libri vincono sempre qualche punto in più rispetto ai film che ne derivano).
Venuto al mondo racconta come qualcosa di così naturale e stupendo come la maternità possa declinarsi in qualcosa di tremendamente crudele. Come possa accanirsi contro noi stessi e il destino dei nostri cari. Il tutto sullo sfondo di una Sarajevo ferita, dilaniata ma eroica, come feriti, dilaniati ed eroici sono i personaggi che la abitano e quelli che la attraversano per breve tempo.
Io e te di Niccolò Ammaniti
Un fratello e una sorella, entrambi un po’ casi umani, sebbene ognuno a modo suo. Nell’arco di una settimana e nello spazio ristretto di uno scantinato buio imparano a conoscersi, a proteggersi a vicenda, a litigare e persino a volersi bene. È una piccola storia che si legge velocemente, che appassiona perché fa leva su sentimenti con i quali non è difficile immedesimarsi. Mi ha fatto compagnia la prima volta che sono stata a Francoforte. Un po’ di tempo dopo ho visto il film che ne è stato tratto: non male ma, come spesso accade, non riesce a trasferire del tutto quel bagaglio di sentimenti e questioni di cui sopra.
La Casa per bambini speciali di Miss Peregrine di Ransom Riggs
Non sono mai stata un’amante del genere fantasy. La casa per bambini speciali rappresenta la mia eccezione. E infatti mi ha sorpreso parecchio l’aver divorato questo libro nell’arco di un viaggio di andata e ritorno in treno tra Bologna e Milano.
Parliamo di un fantasy che cattura perché, oltre a bambini invisibili e istitutrici che si trasformano in falco, racconta l’amicizia, la forza dei ricordi e il coraggio di andare controcorrente nonostante tutto. Anche il film è bello, Tim Burton ci mette del suo ma ci sta (altrimenti non sarebbe Tim Burton).
La versione di Barney di Mordecai Richler
Io e Barney non ci siamo presi bene subito. Le prime 80-100 pagine ho fatto fatica ad andare avanti e stavo quasi per mollare il colpo. Poi, all’improvviso, quando ormai non ci speravo neanche più, l’amore è esploso. Barney e le sue meditazioni sulla vita erano diventati il mio pane quotidiano, passavo le giornate in attesa della sera per poter riprendere la lettura. Volevo che quel libro non finisse mai.
Se decidete di metterlo in valigia fatelo in occasione di un viaggio di almeno 7-10 giorni, dategli il tempo che merita. Gli sono molto affezionata, per cui trattatelo bene. E consideratelo più o meno al primo posto nel mio elenco di libri belli da leggere.
Non buttiamoci giù di Nick Hornby
Il penultimo dei miei consigli di lettura riguarda quello che è forse il più leggero tra i libri elencati finora.
Quale miglior compagno di viaggio di un autore ironico che a volte racconta di personaggi normali e altre volte di personaggi straordinariamente anormali (proprio come nel caso di Non buttiamoci giù) con i quali, tuttavia, si riesce a entrare in sintonia? E che si tratti di normalità o di anormalità, in entrambi i casi ci si sorride su, si prende atto di tutto quello che succede al di là di ogni possibile giudizio. Si arriva a capirli e ad amarli comunque, questi personaggi anomali, anche quando incarnano l’antieroe per eccellenza. Anzi, forse soprattutto per questo.
La casa del sonno di Jonathan Coe
Coe l’ho conosciuto tardi, solo qualche anno fa dopo aver letto La pioggia prima che cada. Da allora ho letto diverse sue opere ma La casa del sonno resta la mia preferita.
Anche qui si ha a che fare con personaggi un po’ borderline, ma stavolta si sorride poco. Ci si innamora, dei normali come degli anormali, li si segue in tutto e per tutto, si prendono a cuore le loro vicende, ci si appassiona ai loro destini incrociati e alla loro follia. Ai loro sogni e al loro lungo sonno. Al di là della scelta di metterlo o no in valigia, un libro come questo andrebbe tenuto perennemente di fianco, sul comodino, anche dopo averlo finito.
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Bambi
Posted at 17:37h, 30 GennaioA parte “io e te” hai scelto dei libri che amo profondamente specialmente La versione di Barney.
Alla fine di un viaggio
Posted at 17:40h, 30 GennaioEhhh… Barney è speciale! 🙂
Bambi
Posted at 17:40h, 30 GennaioUnico, non ho più trovato libri di questo tipo che riuscissero a reggere il confronto!
Alla fine di un viaggio
Posted at 17:41h, 30 GennaioVero, anche io faccio fatica!
Viaggio con la Fotografia - Ilaria Fenato
Posted at 18:06h, 30 GennaioAnche io leggo sempre in viaggio, più che altro sui mezzi. Ma anche a casa ho sempre un libro cominciato in borsa, uno in bagno e uno sul comodino. Non a caso quando mi sento nervosa o agitata entro in una libreria e passa tutto ^_^
Alla fine di un viaggio
Posted at 18:07h, 30 GennaioLeggere è terapeutico, proprio come la scrittura. Anche per me ci sono poche cose che mi rilassano quanto la lettura 🙂
Giulia
Posted at 09:15h, 31 GennaioChe belli questi libri, li ho letti quasi tutti, tranne Miss Peregrine. Invece, purtroppo, Barney non sono riuscita a finirlo 🙁 anch’io mi sono bloccata intorno alle 60-80 pagine. Ci riproverò sicuramente, è ancora a casa che mi aspetta!
Alla fine di un viaggio
Posted at 13:47h, 31 GennaioBisogna dargli tempo e pazienza 😀 😀 All’inizio è stato pesante anche per me ma poi l’ho adorato!
Roberta
Posted at 11:52h, 02 FebbraioCaspiterina! Ne avessi letto uno di questi libri! E sì che sono non una lettrice ma una divoratrice di libri… Beh, li prendo come suggerimenti allora 🙂
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:15h, 02 FebbraioSono tutti belli (per lo meno per me). E sono anche abbastanza diversi tra loro. Dimmi poi se ti piacciono 🙂
Note da viaggio | Alla fine di un viaggio
Posted at 16:05h, 13 Febbraio[…] quando non abbiamo compagni di viaggio in carne e ossa comunque non partiamo mai da soli. Mentre i primi sono parte del mio bagaglio nei viaggi in treno e in aereo, per i chilometri da macinare su strada […]
Roberta
Posted at 12:40h, 01 MarzoL’idea che sia il libro a scegliere il lettore è bellissima. Non conosco quseti libri, ma credo di dover rimediare!!
Alla fine di un viaggio
Posted at 12:50h, 01 Marzopoi fammi sapere cosa ne pensi 🙂