Ci sono luoghi che ti colpiscono, ti entrano dentro all’istante e ti piacciono senza se e senza ma.
Forse perché ti ricordano un pezzo di te, perché rispecchiano il modo in cui ti piace (o ti piacerebbe) vivere, perché in qualche modo ti rappresentano. Posti che magari fino a poco tempo prima non avevi mai sentito nominare ma nei quali, inspiegabilmente, ti senti subito a casa non appena ci metti piede.
Con Plovdiv, in Bulgaria, è stato così.
Cosa vedere a Plovdiv Bulgaria
Vivace, giovane, colorata. Plovdiv è un affascinante mix di stili e sapori che attinge tanto dal mondo occidentale quanto da quello orientale.
Piena di storia e tracce del passato. A ogni angolo un museo, un’esposizione fotografica o una galleria d’arte. Non è un caso che sia stata nominata Capitale europea della cultura 2019 (assieme alla nostra Matera).
Una città che merita di essere respirata, ammirata, assorbita. Una città che merita, punto.
Io l’ho vissuta solo per un giorno. Voi, se programmate un viaggio in Bulgaria, dedicate a questa piccola capitale del mondo qualche giorno in più. Vi sorprenderà.
Lo farà a partire dalla storia, quella molto antica che è anche nostra, quella che risale alla grandezza dell’epoca romana, visibile da testimonianze preziose come il Foro Romano, l’Antico Stadio di Philippopolis e lo spettacolare Teatro.
Plovdiv Bulgaria: il quartiere di Kapana
Ammirate lo stile Liberty, le tinte pastello, le vetrine delle strade pedonali che collegano il centro al lungofiume. Vi sembrerà di riconoscere tanti paesi in uno solo, qui dove Plovdiv ricorda Istanbul ma anche Parigi e le capitali dell’Est. Da qui è un attimo addentrarsi nel quartiere di Kapana, la Plovdiv creativa, quella dove design e street art fanno da cornice ai bar frequentati dagli studenti sotto un cielo di bandierine colorate.
Plovdiv Bulgaria: moschee e cattedrali
Nel vostro giro alla scoperta della città (che io vi consiglio di fare a casaccio, senza mappe in mano e lasciandovi semplicemente ispirare da angoli e strade) arriverete a perdere il conto dei luoghi di preghiera che incontrerete lungo il vostro percorso. A fine giornata vi resterà il ricordo della luce che filtra all’interno della grande Moschea Dzhumaya, mettendo così in risalto i colori del soffitto, le icone e le storie narrate all’interno della Cattedrale dei Santi Cirillo e Metodio e della Chiesa di San Demetrio, il silenzio e l’aura di sacralità che avvolgono la Cattedrale dedicata ai Santi Elena e Costantino.
La città vecchia di Plovdiv Bulgaria
Ma, soprattutto, Plovdiv vi sorprenderà nel suo cuore più pittoresco e suggestivo, attraverso il labirinto della sua Città Vecchia, autentica diapositiva della storia, dello sviluppo e della trasformazione di una città. Oltre alle sale del Museo Etnografico, che vi racconteranno la rinascita economica di Plovdiv, prendetevi del tempo per sbirciare nei cortili ed entrare nelle tante case museo che si affacciano sulle strade per conoscere così le arti, le abilità manifatturiere e i personaggi che hanno contribuito a rendere Plovdiv una capitale della cultura e per scoprire le esposizioni fotografiche e artistiche custodite al loro interno. Non dimenticate di percorrere la Street of Crafts, dove gli artigiani vi apriranno le porte dei loro laboratori e delle loro botteghe.
Poggerete lo sguardo su tele e dipinti, ammirerete i colori del vetro, accarezzerete lane e tessuti.
Immortalerete ogni angolo, ogni porta, ogni facciata. Avvertirete il desiderio di sbirciare anche dove non si può. Ma, soprattutto, vi chiederete come avete fatto finora a ignorare tutto questo.
E io, nel piccolo del mio ruolo di blogger narratrice dei luoghi che visito, sono contenta di aver deciso, in quell’uggioso sabato di settembre passato davanti al computer, di includere la Capitale europea della cultura 2019 nel mio itinerario bulgaro. E grazie alla visita a Plovdiv mi è balenato in mente tutto il bello dell’attività di un blogger di viaggi. Che non sono solo i viaggi sponsorizzati e i blogtour. Il senso vero, autentico e originario di un travel blog credo stia proprio in questo: riuscire a mettere in luce i posti che vivono nell’ombra, nonostante le loro immense risorse.
Dove mangiare a Plovdiv, Bulgaria
La grande fortuna, o una delle tante, della mia visita a Plovdiv è stata trovarsi nel posto giusto al momento giusto (quello del pranzo).
A coronamento di una bellissima giornata di esplorazioni, ecco la birreria che ha saputo prendersi cura delle nostre gambe provate (dalle salite) e delle voragini che il camminare aveva aperto nei nostri stomaci. Se vi dovesse venire fame durante il vostro peregrinare nella Città Vecchia di Plovdiv vi direi di correre da Rahat Tepe, che, se la stagione lo consente, vi accoglierà nel suo immenso spazio aperto sul prato verde (altrimenti ci sono anche le sale al chiuso). Accomodatevi in una delle tante panche di legno che vedete e fiondatevi sul menù. Quando ordinate, tenete conto delle porzioni generose: io credevo di aver ordinato un piattino innocuo e invece mi sono vista recapitare uno spiedino alto quasi quanto me.
Per il resto, la birra è ottima, la luce bella, l’atmosfera rilassata. Il tipico posto dove si sta bene con poco.
Dove dormire a Plovdiv, Bulgaria
Anche in questo caso non avrei alcun dubbio su dove cercare un hotel a Plovdiv. Anzi, per il prossimo viaggio in Bulgaria penso proprio di fare così, dato che Plovdiv mi è piaciuta così tanto che vorrei trascorrere lì più tempo ed entrare un po’ più nell’anima delle cose che ho tanto apprezzato.
Dicevamo dell’hotel. Lo cercherei dritta dritta e senza neanche pensarci nel quartiere che più di tutti promette e mostra colori e vivacità: Kapana. Il regno dell’arte, dei co-working e degli studenti. Una stanza qui sarebbe un ottimo modo per vivere da vicino la Plovdiv più giovane e creativa.
Al di là dell’atmosfera piacevole, che sarebbe il primo motivo della mia scelta, sceglierei di alloggiare a Kapana anche per la comodità. Il quartiere si trova infatti all’incirca a metà strada tra la Città Vecchia e il centro più moderno ed elegante di Plovdiv. Da lì, musei, moschee, cattedrali e scavi sono tutti a portata di mano. Fermo restando che parliamo comunque di una città piccolina, dove non occorre neanche prendere i mezzi per spostarsi.
Come arrivare a Plovdiv
Dall’autostazione di Sofia (che si trova proprio a fianco della stazione ferroviaria) ho preso un bus diretto che mi ha portato a Plovdiv in circa due ore. Al ritorno, per percorrere la tratta Plovdiv – Sofia ho fatto lo stesso. Quando ho pianificato il viaggio non sono andata a casaccio, ma avevo verificato gli orari e il punto di partenza del bus in rete, nei giorni precedenti. Ci sono diverse compagnie che coprono la tratta, per cui i collegamenti sono assicurati per tutto il giorno. Potete acquistare il biglietto online, oppure farlo sul momento.
Le corriere sono tutto sommato comode, puntuali e i costi dei tragitti irrisori. Ricordo che l’autostrada tra le due città mi piacque molto; dal finestrino scoprii una Bulgaria verde e quasi collinare.
Avrei potuto anche scegliere di andare in treno. Il viaggio sarebbe stato sempre di due ore, ma gli orari erano scomodissimi. E poi, quello della corriera è stato uno dei lei motiv di tutto il viaggio ed è stata una delle cose che più lo ha caratterizzato e reso speciale. E quindi, va benissimo così.
Leggi gli altri articoli sul mio viaggio in Bulgaria:
Cose da sapere prima di un viaggio in Bulgaria
Cosa vedere a Sofia in due giorni
Visita al Monastero di Rila in Bulgaria