Alla Fine di un Viaggio

Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: piccolo itinerario

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Vorrei pensare a questo come a un post “in progress”. Un testo che, con il passare del tempo, crescerà fino a occupare pagine e pagine di questo piccolo blog. Man mano che scoprirò, una ad una, le gemme di una regione che fino ad alcuni anni fa non riuscivo neanche a immaginare e dove invece, adesso, torno spesso.
Ne avrei un’infinità di suggerimenti su cosa vedere in Friuli Venezia Giulia, dentro e fuori questo post. Parliamo di una porzione di mondo, il nostro Nord Est più estremo, che spesso i viaggiatori italiani non includono nei loro itinerari. Io stessa, fino a poco tempo fa, del Friuli Venezia Giulia non conoscevo granché; solo adesso mi chiedo come abbia fatto a campare trent’anni senza mai averci messo piede. 
Non è la mia terra d’origine ma sento comunque di appartenerle in qualche modo; è per questo che ci terrei a stuzzicare la curiosità girovaga di qualche mio lettore.
Conoscere il Friuli Venezia Giulia significa poter scoprire tante cose: ad esempio che da quelle parti, in quella storia, “Italia” vuol dire qualcos’altro. Perché pur essendo in Italia si subodorano almeno altre 3-4 culture diverse. 
Significa scoprire un territorio dove l’architettura ricorda un mondo, il cibo ne ricorda un altro, monti e colline guardano ancora altrove. E, su tutto, una storia gigante, possente, che varca i confini, accomuna popoli diversi e lascia pezzi di memoria ovunque: da qui le decine di sentieri sul Carso, trincee, memoriali, monumenti ai caduti di nazionalità dell’est, del nord e dell’ovest. Una terra che ricorda tanto, e ricorda forte. Una storia gigante che sembra vivere (e rivivere) solo lì e fa quasi sembrare lontanissimo il resto dell’Italia. E da un lato è un po’ come se fosse davvero lontanissimo, se pensiamo che tanti fatti accaduti in Friuli Venezia Giulia vengono ignorati e tanti altri dimenticati dopo i banchi di scuola.
E allora voi divoratelo questo Nord Est, davvero. In lungo e in largo. Incontrerete sul vostro percorso paesaggi, sapori e storie che non avreste detto mai.
Proverò a tracciarvi un sentiero da percorrere con questa guida su cosa vedere in Friuli Venezia Giulia. Ma, come dicevo in apertura, tenete a mente che questo è solo l’inizio.

Trieste

Bella, elegante, Trieste profuma di caffè e di mare. Una piccola Vienna sviluppata in lunghezza sulla costa e in altezza sull’altopiano, con tanto di salite e discese che collegano il centro alle periferie. La città dei tre castelli, Miramare, Duino, San Giusto, e delle strade percorse da James Joyce mentre chiudeva i Dubliners e apriva l’Ulisse. E, tra una pagina e l’altra, chiacchierava con Svevo seduto in uno dei tanti caffè letterari. 
Una città da guardare dall’alto, ad esempio percorrendo a piedi la strada Napoleonica per ammirarne il golfo, ma anche da scoprire partendo dal basso, con il vento in faccia sul Molo Audace. E, pochi metri più avanti, proseguendo attraverso Piazza dell’Unità, la piazza tutta bianca esposta al saluto dei gabbiani e del mare, e addentrandosi tra le vie strette dal profilo austriaco. Tra bar e osmize, alla ricerca dei sapori decisi del Carso che si affiancano a quelli più delicati dell’Adriatico. Una tradizione culinaria che, con disinvoltura, spazia anche lei tra est, nord e ovest.

Per saperne di più: Cosa vedere a Trieste e cosa vedere vicino a Trieste.

Il sacrario di Redipuglia

Un’estate di qualche anno fa. Ferie di fine luglio iniziate sotto la pioggia battente. Cielo grigio e aria profumata di cipressi. Il sacrario di Redipuglia ha accolto l’inizio delle mie vacanze mostrandomi la sua atmosfera tranquilla e inquieta al tempo stesso. Ricordo l’emozione forte nel cogliere il senso di quel “Presente” ripetuto all’infinito. E nell’impressione di poterne quasi sentire la voce (o le voci) sollevarsi da ogni singolo gradone. Salendo la lunghissima scalinata cerchi di afferrare con lo sguardo nomi e provenienze, ma tante delle 100.000 tombe e targhe commemorative sono rimaste anonime. È tutto un continuo ripetersi di nomi, origini, gradi, Presente. Un immenso monumento alla memoria adagiato alle pendici di un monte. Sappiate che in Friuli Venezia Giulia ce ne sono tanti. Ma questo è il più grande, quello che più di tutti vi mozzerà il fiato.

Gorizia

Anche lei elegante come Trieste ma dal fascino più austero e solitario, dai tratti decisamente poco familiari. Anche Gorizia è un luogo magico da ammirare dall’alto, dal borgo del bel castello medievale che domina sull’intera città e sull’immenso panorama di boschi, parchi e colline che la avvolgono. 
Una città che colpisce già solo per il fatto di essere divisa: pochi metri e cambia nome, ti ritrovi in un altro Stato, con un’altra lingua nelle orecchie, altre targhe sulle auto, altre pubblicità affisse per strada. E la Transalpina, la piazza della stazione dove tieni contemporaneamente un piede in Italia e uno in Slovenia e dove, fino a poco tempo fa, una rete separava l’oriente dall’occidente, un’ideologia da un’altra. 

Grado

Grado mi piace in ogni stagione. Mi piace in estate, con le sue lunghe spiagge affollate e i bar straripanti di turisti, e mi piace in inverno, quando la passeggiata che costeggia la laguna diviene solitaria e riflessiva.
Ma la sua città vecchia, lì dove Grado richiama alla mente Venezia, è quello che mi piace di più. È un luogo da cammino senza meta, un intreccio di piazze e calli in cui perdersi. Un qualcosa di antico, consumato e perciò poetico. Una marea di angoli da immortalare in fotografia, di angoli da girare, di occhi sorpresi da spalancare.

Ne avevo scritto qui: Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: la città vecchia di Grado

Cividale del Friuli

Cividale del Friuli è tante, tantissime cose.
È l’immagine da cartolina di una piccola città colorata e affacciata su un fiume. È una piazza signorile dove accomodarsi per un caffè. È la statua di un’attrice molto amata che con i suoi successi ha contribuito a scrivere le pagine culturali della città. Il silenzio impregnato di storie segrete che regna nei meandri di un piccolo tempio. I colori e i profumi dei fiori del giardino di un antico monastero. La solitudine dei vicoli medievali. E, ancora, è il gusto pieno e profondo di un indimenticabile piatto di frico.

Laghi di Fusine

Quando vado in Friuli Venezia Giulia mi piace andare alla ricerca di qualcosa che ho difficoltà a reperire altrove. Cerco la calma, il silenzio. La pace, insomma. 
Cerco i colori nitidi della natura per rifarmi gli occhi e le fragranze semplici degli alberi per riempirmi i polmoni. Mi lascio condurre tra parchi, percorsi naturali, paesaggi immensi. La scorsa estate, quello dei laghi di Fusine ha risposto pienamente alle esigenze di questo cuore spudoratamente metropolitano che però sente sovente il bisogno di esiliarsi.

Della mia giornata ai Laghi di Fusine avevo raccontato nel post Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: laghi di Fusine e Monte Santo di Lussari

Venzone e il lago di Cavazzo

A proposito di quiete e bisogno di esiliarsi.
Siamo in Carnia, nella provincia di Udine e nel Friuli più remoto e lontano da tutto, poco distante dal confine con l’Austria e ancora meno da quello con la Slovenia. Qui, ai piedi delle Prealpi, si trova un borgo prezioso, uno dei più belli d’Italia e uno di quelli che ho amato di più. Lui, le sue sfumature viola e i suoi negozi profumati alla lavanda. Parlo di Venzone, il piccolo borgo famoso (anche) per la cripta delle mummie.
A pochi chilometri da Venzone si apre lo spettacolo pacato e silenzioso della natura attorno al Lago di Cavazzo, al quale si giunge attraversando una serie di piccoli paesi dai nomi difficilissimi (per chi ha poca memoria come me). 

Altre riflessioni sui bellissimi colori del borgo di Venzone e del lago di Cavazzo le trovate nel post I colori d’inverno: un altro buon motivo per visitare il Friuli Venezia Giulia

Aquileia

Aquileia rappresenta qualcosa di inedito in Friuli Venezia Giulia. Visitarla equivale a fare una full immersion all’interno di una delle testimonianze dell’epoca romana più importanti di tutto il Nord Italia, nonché in uno degli insediamenti romani più antichi.
Uno scrigno piccolissimo ma colmo di tesori. Aquileia sussurra quanto sia speciale a partire dalla visita della sua immensa Basilica di Santa Maria Assunta, splendida con il pavimento di mosaici e la cripta colma di affreschi antichissimi. Se, come me, siete amanti dei cipressi vi consiglio di fare un salto anche nel cimitero degli Eroi, posto subito accanto. Per nulla al mondo dovete perdere una passeggiata lungo la Via Antica, che collega la basilica all’area archeologica della cittadina, passando per il Foro Romano e il Porto Fluviale.

Lago del Predil

Qual è il primo luogo che vi viene in mente quando avete bisogno di un’overdose di pace? Quando la vostra voglia di interazione è pari al sotto zero, le vostre orecchie preferirebbero tapparsi piuttosto che sopportare ancora un grammo dell’acustica delle nostre città e i vostri occhi non ne possono più di poggiarsi sull’asfalto delle strade e sul cemento degli edifici?
Avete presente? Bene. Se avete raggiunto una condizione simile, con molta probabilità avete bisogno urgentemente di una ricarica. Ho io il posto che fa per voi. Si trova a quasi 1000 metri d’altezza, nel Friuli più alto, verde e solitario che possiate incontrare, e a una manciata di chilometri dalla Slovenia di Kranjska Gora.
Il Lago del Predil è lo specchio che riflette il paesaggio sognante delle montagne di Tarvisio, nella provincia di Udine. Raggiungetelo per un picnic, per immergervi nella natura con una lunga passeggiata o anche solo per riprendere il contatto con voi stessi, lontano da stress e incombenze varie. Io ci sono stata nel mese dei colori brillanti. In inverno, il freddo deve toccare punte quasi gelide. Ma, chissà come mai, ho idea che da quelle parti si tramuti in una stagione magica.

Monte Santo di Lussari

In passato vi ho già parlato di questo minuscolo presepe che si trova su una vetta a circa 1.800 metri.

Monte Santo di Lussari è un villaggetto poco distante da Tarvisio, nella provincia di Udine più lontana. Anzi, così estrema da affacciarsi su un doppio confine: quello con la Slovenia e quello con l’Austria.

Arriverete al villaggio in funivia. E lo girerete tutto in meno di un’ora.
Al di là della particolarità di questo microcosmo adagiato su un monte (la sua forma ne segue anche il profilo, come potete notare dalla foto di copertina di questo articolo), popolato solo da poche casette di legno e un santuario, c’è da vivere la montagna. Respirarla e assaporarla profondamente, fin dentro le viscere. È qualcosa che arriva a risuonarti dentro e ti rimette in pace con il mondo.

Udine

Udine mi mette sempre di buonumore. Davvero, non so perché. La trovo una città vivace, oltre che bellissima. Molto diversa sia da Trieste che da Gorizia, seppur con l’aria visibilmente da straniera, come le altre due. 

Da dove cominciare un’esplorazione udinese? Io vi suggerisco di partire dal suo punto nevralgico più famoso, Piazza della Libertà. La riconoscerete per la splendida Loggia del Lionello e la bella Torre dell’Orologio. Da lì alla Cattedrale di Santa Maria Annunziata e alla piccola collina del Castello (visitatelo: al suo interno si trovano alcuni dei musei più importanti della città, come il Museo della Fotografia e il Museo del Risorgimento) non ci vorrà molto. Continuate la vostra passeggiata tra le vie colorate del centro e raggiungete Piazza Matteotti, che è uno dei miei posti preferiti di Udine. Ancora, non dimenticate il Museo Etnografico del Friuli, per conoscere più da vicino la cultura locale, e Casa Cavazzini, con il Museo di Arte Moderna e Contemporanea.

Sauris

Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia se non una delle sue regioni più remote e affascinanti? Sto parlando della Carnia. E, nello specifico, eccoci al paesino diviso in due: Sauris di Sopra e Sauris di Sotto, entrambe porzioni deliziose e a pochi chilometri l’una dall’altra.

Forse assocerete facilmente il nome di Sauris a quello di una leccornia locale: il Prosciutto di Sauris IGP. Posso dirvi che è effettivamente notevole, ma una volta da quelle parti non dimenticate anche di assaggiare i diversi formaggi di malga prodotti in zona. Nei due paesi troverete diverse osterie e salumerie in cui degustare in abbondanza tutte queste bontà.

Per il resto, Sauris è una delizia anche per gli occhi. Micro strade popolate da casine in legno, aiuole di fiori coloratissimi, piccole sculture artigianali disseminate qua e là. Montagna pura. Un regno di grande bellezza.

E a proposito di bellezza, altra tappa imperdibile è il lago di Sauris, uno specchio d’acqua verde-azzurro attorno al quale godere di una passeggiata rilassante in mezzo a miriadi di alberi. 

Ecco, diciamo che se avete voglia di un weekend esclusivamente a base di relax, natura e buon cibo, la Carnia è la meta che fa per voi.

Cosa vedere in Friuli Venezia Giulia: ancora qualche suggerimento

Non ho finito qui. Potete infatti cominciare a considerare completo il vostro itinerario in Friuli Venezia Giulia se, a tutto quello che vi ho suggerito, aggiungete anche Palmanova, la città a forma di stella. E una passeggiata nel bosco a caccia di trincee lungo il percorso naturalistico del Brestovec.
Gli appassionati di trekking possono trarre ispirazione dal post sulle camminate facili da fare in Friuli Venezia Giulia. 
O, ancora, la provincia di Pordenone che non conosco ancora. Ma, come dicevo prima, la mia scoperta del Nord Est è in progress da quattro anni e lo sarà per i prossimi cento.

Il Friuli Venezia Giulia riserva una bellezza di confine difficile da definire e catturare. Un luogo di passaggio, di arrivi e di partenze che custodisce all’interno del suo territorio mix irripetibili. Una varietà infinita di storie vicine e lontane che si rincorrono, di differenze impossibili da sintetizzare. Di personalità decisamente complesse che ammaliano. Qualcosa alla quale è difficile non affezionarsi.

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