cosa vedere a L'Aquila

Cosa vedere a L’Aquila, un itinerario tra il centro e i dintorni

Riprendo le fila del mio racconto dell’Abruzzo a una distanza temporale di ormai tre mesi dal viaggio. E dopo avervi suggerito quali trekking fare e quali borghi abruzzesi visitare, questa volta tocca ai consigli su cosa vedere a L’Aquila

L’Aquila è vivace, luccicante, ariosa. È piccola, ma ha una struttura irregolare difficile da sintetizzare, è un continuo inseguire salite e discese, passare dentro e fuori le mura. È una delle città più verdi che io conosca: fusti e cespugli crescono ovunque, e non rappresentano un semplice decoro urbano ma una parte importante di tutto ciò che vive e anima le strade. E questo vale, per quel che ho visto, anche nei quartieri fuori dal centro.

Ma soprattutto, L’Aquila trafigge, nel bene e nel male. A cominciare dalla sua geografia imponente, che le regala una natura sconfinata e indomabile non solo in città, come ho già detto, ma anche nei dintorni. Incastonata tra le altezze del Gran Sasso, file e file di alberi altissimi e perdutamente verdi (che immagino adesso perdutamente tinti d’autunno) ne incorniciano infatti il profilo, come se volessero proteggerla dal mondo.

Il capoluogo era una delle tappe più attese del mio itinerario di viaggio in Abruzzo. Visitate questa piccola capitale del centro-sud e rimanete ammaliati da tutto ciò che ha da offrire. Non vi sarà difficile e lei se lo merita.

Gita a L’Aquila, cosa vedere

Avrei miliardi di cose da dire sull’Aquila, in particolare sul centro storico e sull’intreccio di stradine che circondano le piazze più importanti e il corso principale. A volte, però, rincorrere le sensazioni per costringerle a prendere necessariamente forma su carta o con le parole è complesso e oltremodo riduttivo. Quel giorno, passeggiando per l’Aquila, dentro di me ho avvertito tutti i colori. In questo post ce la metterò tutta per restituirvi i più belli.

La Basilica di Collemaggio

Il mio viaggio alla scoperta dell’Aquila ha avuto inizio qui. Nella piazza che ospita uno degli edifici più maestosi della città, una meraviglia architettonica il cui splendore non è stato minimamente intaccato dai numerosi eventi avversi cui è andato incontro nel corso dei secoli.
La Basilica di Collemaggio sorge poco fuori dalla cinta muraria che racchiude il centro storico dell’Aquila, in una posizione geograficamente fortunata, perché spalancata sull’immenso panorama circostante dei monti.
La storia della Basilica è legata alla persona del papa Celestino V: è qui che venne incoronato pontefice nel 1294, ed è qui che sono custodite le sue spoglie, all’interno del Mausoleo a opera di Girolamo da Vicenza. Su una delle pareti è inoltre presente il ciclo di affreschi dedicato alla vita di Celestino V, realizzato dal pittore polacco Carl Ruther da Danzica intorno alla metà del Seicento.
L’interno romanico della Basilica di Collemaggio è dominato da un’atmosfera mistica di semplicità e incanto. Un ambiente sobrio, leggero, evocativo, dove l’emozione è fortemente palpabile.
La facciata esplode di ricchezza grazie ai numerosi elementi architettonici, a cominciare dalle statue che incorniciano la Porta Santa fino al rosone principale.
Se uscendo dalla chiesa avete voglia di godere del panorama che circonda la città, prima di proseguire verso il centro vi suggerisco di fare tappa al Parco del Sole, subito lì accanto.

Piazza del Duomo

Il centro del capoluogo abruzzese si sviluppa intorno a questa bella piazza dai toni barocchi e dalle tinte vivaci. Ma, come in gran parte della città, è pur sempre il bianco a prevalere tra le architetture, e a rendere così il tutto straordinariamente luminoso. Piazza Duomo inonda di luce persino quando nel cielo si ricorrono le nuvole. Merito dello splendore altrettanto candido dei due edifici principali, la Cattedrale di San Massimo (in realtà dedicata anche a San Giorgio) e la Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Poste quasi una di fianco all’altra si osservano e si sorvegliano a vicenda, così simili nell’aspetto eppure così lontane.
Il Duomo, ahimè, era chiuso. La Chiesa di Santa Maria del Suffragio, all’interno, è uno scrigno di tesori. È altrimenti detta Chiesa delle Anime Sante, perché fu edificata nei primi anni del Settecento, in memoria delle vittime del terremoto che allora scosse la città. Oggi, la cappella che si trova a destra dell’ingresso è dedicata ad altre 309 anime sante, quelle delle persone che hanno perso la vita nello stesso modo, tre secoli dopo.

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Corso Vittorio Emanuele

Quello che mai mi sarei aspettata di vedere anche qui sono i portici. Almeno una sezione del Corso Vittorio Emanuele, la strada principale del centro storico aquilano nonché quello in cui si concentra il maggior numero di bar, locali, vetrine e palazzi storici, si stringe nell’abbraccio avvolgente di portici in pietra chiarissima. Quel giorno, a un tratto, ha cominciato a piovere; ma finché c’è stato il sole, la luce dei raggi filtrava sotto i portici con una tale forza da riuscire ad abbronzare. 
Corso Vittorio Emanuele parte praticamente da Piazza Duomo e accompagna la passeggiata in centro fino a Piazza Battaglione degli Alpini. Sono 700 metri in cui è racchiuso molto di quello che L’Aquila ha da raccontare, specie sulla sua storia recente. È uno sguardo fugace eppure privilegiato sul potere del tempo, sul movimento (o l’impasse) che governa le cose, sulla velocità o la lentezza con cui avviene il cambiamento. 

Basilica di San Bernardino da Siena

Tra i consigli su cosa vedere a L’Aquila non può mancare questo edificio dalla bellezza maestosa, che sorge in una laterale del Corso Vittorio Emanuele.
Come la Basilica di Collemaggio, anche la Basilica intitolata a San Bernardino da Siena gode dello status di “basilica minore”. La chiesa accoglie il visitatore con la sua facciata solenne e dalle linee rigide, che è considerata l’opera principale di Cola dell’Amatrice. All’interno, dominano invece i movimenti ampi e sfarzosi del Barocco, così come la luce e le sfumature dell’oro, che si imprimono fortemente nello sguardo di chi vi accede. Tra gli elementi da segnalare all’interno della basilica vi sono senza dubbio il Mausoleo di San Bernardino, opera di Silvestro dell’Aquila che per la stessa chiesa realizzò anche il Mausoleo di Maria Pereyra Camponeschi, e l’incredibile soffitto a cassettoni in legno e oro della navata centrale, realizzato da Ferdinando Mosca. In realtà, non occorre essere esperti per rendersi conto di quanto la basilica sia un tripudio all’arte in ogni suo ambiente: dalle cappelle riccamente dipinte alla finezza dell’Organo maggiore, la cui struttura richiama il soffitto intarsiato, per non parlare del numero imprecisato di dettagli
presenti ovunque.

cosa vedere a L'Aquila basilica di san bernardino da siena

Forte Spagnolo e Parco del Castello

Il Corso Vittorio Emanuele termina in Piazza Battaglione degli Alpini, segnata principalmente dalla presenza della bella Fontana Luminosa raffigurante due figure femminili e dell’ingresso al parco del Castello. Se siete in cerca di posti in cui consumare un pasto veloce d’asporto, rilassarvi nel verde o fermarvi a leggere accomodandovi su una panchina con vista sulle meravigliose montagne che circondano la città siete nel posto giusto. Il parco del Castello è un’ottima meta per chi cerca la natura in città (e come vi dicevo, all’Aquila, di verde e di natura, ce n’è davvero in abbondanza). Passeggiando tra i vialetti del parco incontrerete anche un paio di locali carini, nel caso in cui sia giunta l’ora di colmare la vostra voglia di caffè o di un aperitivo.
L’attrazione principale si trova proprio al centro di questa esplosione di natura urbana ed è il Forte Spagnolo. Fu costruito nel Cinquecento a scopo difensivo, ma in realtà divenne poco dopo la dimora del governatore e, il secolo scorso, il punto d’appoggio dei soldati durante la guerra mondiale. Solo in epoca recente, il castello cinquecentesco si è tramutato in un polo culturale pensato per eventi, mostre e convegni e al suo interno, negli anni’50, è stato inaugurato il MunDA. Da alcuni anni a questa parte, il Forte Spagnolo è in ristrutturazione e attende momenti migliori per tornare a vivere e riproporsi come parte integrante e vibrante del tessuto culturale della sua città.

cosa vedere a L'Aquila il forte spagnolo

MunDA Museo Nazionale d’Abruzzo

Se volete farvi un’idea di cosa vedere a L’Aquila che sia fortemente indicativa della storia dell’Abruzzo, bussate alle porte del MunDA.
Il Museo Nazionale d’Abruzzo è il polo museale più importante della regione, nonché centro culturale di prestigioso interesse. Le sale che lo ospitano, da alcuni anni a questa parte, sono quelle dell’ex mattatoio de L’Aquila ma, fino a un decennio fa, la sua sede storica è sempre stata il Forte Spagnolo cinquecentesco. 
La collezione raggruppa centinaia di opere, reperti archeologici, dipinti e sculture ben rappresentativi di tutte le correnti artistiche che hanno attraversato l’Abruzzo dall’antichità all’età Moderna. Nella vastità di stili e oggetti esposti spicca il Calendario Amiternino, risalente addirittura all’anno 20 d.C. e rinvenuto grazie agli scavi compiuti nella città romana di Amiternum. Molto importante la sezione dedicata all’arte funeraria.

Fontana delle 99 Cannelle

Il primo posto che vorrei rivedere se mai dovessi tornare all’Aquila (cosa che mi auguro).
Il luogo più caratteristico, forse quasi più unico che raro, e allo stesso tempo più emblematico e carico di significato (per chiunque sia disposto a scavare e a trovarne, al di là delle certezze storiche). La Fontana delle 99 Cannelle sorge in un’area più decentrata rispetto ai monumenti principali che ho citato finora, ed è a pochi passi dall’ex mattatoio che ospita il MunDA. Siamo in Piazza San Vito, graziosa ma residenziale come tante altre, quasi un posto qualunque, mi verrebbe da dire. In realtà non è così. Oltrepassata la Porta Rivera (che ha lo stesso nome del quartiere) e la porzione di mura corrispondente ci si imbatte in questa scacchiera in marmo e travertino. Un’immensa vasca, le cui dimensioni coincidono, più o meno, con quelle della piazza stessa, su due lati. Una scalinata conduce al cospetto di 99 visi in pietra dai quali sgorga una linfa interminabile. 
La Fontana venne costruita nel 1272 da Tancredi de Pentima per celebrare la fondazione de L’Aquila e i 99 castelli che la determinarono. Sulla parete in cima alla scala, quasi a voler vegliare su questo flusso incessante di vita, una targa (se non sbaglio del FAI, ma non ne ho assoluta certezza e domando scusa) sottolinea come la Fontana delle 99 Cannelle si imponga oggi come il monumento rappresentativo della forza dell’Aquila e degli aquilani. Tutto scorre, sempre. E questo è ciò che valga la pena ricordare.

cosa vedere a L'Aquila la fontana delle 99 cannelle

Lago di Campotosto

Ecco un’idea per chi è interessato a scoprire cosa vedere a L’Aquila e dintorni, con una piacevole deviazione nella natura.
Al lago di Campotosto abbiamo trovato il nostro angolo di inverno (o quasi), seppure fosse estate piena. Il bacino artificiale si trova a neanche un’ora a nord de L’Aquila, dove si arriva quasi a sfiorare il Lazio e la provincia di Rieti. La bellezza che avvolge il luogo appartiene sempre al Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. In un pomeriggio inoltrato di metà agosto c’erano 16 gradi e tirava vento. La gente, incurante, se ne stava beatamente seduta ai tavolini del bar che si trova a ridosso del ponte sulla diga. A passeggiare intorno al lago non c’era nessuno, fatta eccezione per un paio di persone intente a fotografare il panorama dalle spiaggette che circondano le rive. Volendo percorrere per intero il perimetro del bacino alla ricerca di paesaggi incredibili da immortalare, in auto ci si mette davvero poco. Nei dintorni, tranquilli e silenziosi, si incontrano soprattutto campeggi e aree sosta per i camper. Ogni tanto, capita di attraversare un centro abitato, il cui numero di edifici (e credo anche di abitanti) si conta sulle dieci dita delle mani. Se tutto quello che cercate è un po’ di quiete, un momento per respirare o, in generale, un po’ di tempo sacrosanto per rigenerarvi, in questi luoghi starete benissimo.

cosa vedere a L'Aquila e dintorni
l'aquila e dintorni

Se vi ho convinto a visitare L’Aquila, vi lascio anche la lista delle 27 città italiane da visitare in un giorno, le mie guide su cosa visitare a Torino, a Roma in tre giorni, cosa vedere a Bologna e cosa fare a Venezia in un giorno.
Se invece preferite viaggiare all’estero, vi lascio i miei suggerimenti su cosa vedere a Lisbona, cosa vedere a Madrid, cosa visitare ad Amsterdam, la mia guida di Vienna e cosa fare a Dublino.

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