24 Lug Asturie, cosa vedere: una settimana alla scoperta di una regione meravigliosa nel nord della Spagna
Che viaggio meraviglioso, quello nelle Asturie! Una Spagna completamente diversa da quella alla quale sono ormai abituata, immersa in scenari inediti, divisi tra mare e montagne. Un arcobaleno di tinte brillanti, dominato dal verde delle cime e dal blu spumeggiante delle acque cantabriche (già Oceano). La Spagna del nord – che in piccolissima parte avevo già avuto modo di ammirare nel 2020 visitando Bilbao – è un elogio alla natura, alla tranquillità dei pueblos, al turismo non ancora pressante. Una regione, le Asturias, da scoprire a passo lento e con occhi affamati, per poterne cogliere l’eterogeneità e l’essenza pacata.
Un altrove distante dalle atmosfere più modaiole delle grandi città spagnole. Mi è capitato spesso, durante la mia settimana nelle Asturie, di pensare che chi visita solo Madrid, Barcellona, o Valencia – per citare alcune delle mete più popolari – non può che farsi un’idea molto parziale della Spagna. Il nord è talmente differente dal sud – dal punto di vista paesaggistico, ma anche climatico, enogastronomico, e sotto tanti altri aspetti – che è come visitare un altro paese. In questo la Spagna è molto simile all’Italia, dove ogni regione conserva una specificità unica rispetto alle altre 19.
E così, proverò a farvi innamorare di questo pezzettino inedito di nord, raccontandovi cosa vedere nelle Asturie, con la lista – assolutamente incompleta, perché come al solito il tempo per esplorare non è mai abbastanza – dei luoghi che ho visitato nell’arco di una settimana.
Come arrivare e come muoversi nelle Asturie
Il modo più semplice di arrivare nelle Asturie è trovare un buon collegamento con l’aeroporto delle regione (Aeroporto delle Asturie, appunto), sul quale volano diverse compagnie come Volotea e Ryanair. L’aeroporto si trova a circa 40 km da Oviedo e da Gijòn, e soltanto 15 da Avilés. Tuttavia, non scegliete l’hotel o l’appartamento sulla base delle distanze: la regione è piccola e si gira facilmente (specie se noleggiate l’auto, come ho fatto io). Nel caso non abbiate a portata di mano un buon collegamento con l’aeroporto delle Asturie, una valida alternativa può essere atterrare a Santander e, da lì, spostarsi con bus, treno o auto.
Io suggerisco di noleggiare l’auto, specie se avete in programma di visitare borghi, siti naturali e spiagge fuori città. Il noleggio auto ha il suo costo, certo, ma vi consente di muovervi con più libertà e persino di improvvisare (sempre come ho fatto io un paio di volte). Se invece state programmando di visitare solo le tre città principali (Oviedo, Avilés e Gijòn) e alcune delle località più turistiche, potete affidarvi al trasporto pubblico. Ma scommetto che, una volta terminata la lettura della lista di cose da vedere nelle Asturie vi sarete già pienamente convinti a noleggiare l’auto (non sto facendo alcuna adv, il mio è solo un consiglio spassionato affinché possiate godere a pieno del vostro viaggio). In Spagna, come in tantissimi altri paesi, non si arriva ovunque con i mezzi pubblici.
Asturie, cosa vedere e cosa fare in 7 giorni
Non è esattamente l’ordine che ho seguito nelle visite, ma per comodità qui trovate l’elenco dei posti che ho visitato da est a ovest, così come li ho salvati su Google Maps, e che descrivo in questo articolo. Tenete conto che io partivo sempre da Oviedo, dove ho alloggiato per l’intera settimana.
Playa de Cue | Llanes | Playa de San Antolin | Bufones de Pría | Covadonga | Cangas de Onis | Ribadesella | Chiesa e Monastero de Valdediós | Gijòn | Oviedo | Avilès | Cudillero | Playa del Silencio | Luarca | Puerto de Vega | Viavelez | Tapia de Casariego | Playa de Arnao | Figueras
Oviedo
Oviedo è stata la prima bella sorpresa di questo viaggio. Una città interessante, che mette in bella mostra un’architettura elegante (ricorda tanto quella del Portogallo del nord più che quella della Spagna del centro e del sud), tanti locali in cui fermarsi a gustare l’ottima cucina locale o una copa di sidro. Le manca solo il mare, direi. Ma sopperisce a questa mancanza con una cornice di rilievi montuosi che la circondano su ogni lato.
L’impressione che ho avuto di Oviedo, specialmente girando in auto, è che sia altamente vivibile e gradevole, anche nei quartieri più decentrati.
Il centro storico è piuttosto raccolto, e qui si trova la maggior parte dei monumenti e dei luoghi di interesse. A partire dalla Cattedrale del Santo Salvatore, con la torre gotica, che è una tappa del Cammino di Santiago, per proseguire con le piazze, centri di aggregazione importanti nella vita quotidiana della città. In particolare, la bellissima e vivace Plaza del Fontan, dove si trova il mercato, Plaza de la Escandalera, Plaza de l’Ayuntamento, oltre alla stessa piazza della Cattedrale.
Gli amanti della natura apprezzeranno i tanti polmoni verdi disseminati per la città, a cominciare dal Parco San Francisco, nel pieno centro di Oviedo. Infine, tra i poli culturali da non perdere vi è il Museo delle Belle Arti delle Asturie, la cui esposizione copre un periodo storico-artistico di diversi secoli.
Ancora, una delle peculiarità di Oviedo è quella di essere la città asturiana con il maggior numero di monumenti risalenti al preromanico; per averne un assaggio, visitate la chiesa di Santa Maria del Naranco, fuori città e ai piedi del monte omonimo, e la chiesa di San Julián de los Prados, anche questa fuori dal centro.
Mangiare e dormire a Oviedo
Oviedo è stata la città in cui ho soggiornato per l’intera durata della vacanza. Da un lato, si è rivelata una scelta comoda, in quanto equidistante da molti dei posti che ho visitato; dall’altro lato, però, con il senno di poi avrei preferito vincere la pigrizia di dover prenotare più hotel e suddividere il soggiorno tra più località, magari spostandomi anche verso la costa.
La scelta di dove alloggiare dipende, ovviamente, dall’itinerario che avete intenzione di seguire, da quanti giorni avete a disposizione e dal fatto o meno di noleggiare l’auto. Da Oviedo partono treni e bus verso quasi tutte le principali destinazioni asturiane, per cui, se avete poco tempo e vi interessa vedere solo le località più grandi e le più rinomate, alloggiare a Oviedo e non noleggiare l’auto può essere un’opzione. Se noleggiate l’auto assicuratevi che il vostro hotel abbia un garage, perché parcheggiare a Oviedo (specie in centro o negli immediati dintorni) non è proprio immediato (almeno secondo la mia esperienza).
Una cosa che vi strabilierà – credetemi – è l’offerta culinaria. Nelle Asturie si mangia e si beve davvero divinamente. Il tema richiederebbe un post a parte.
A Oviedo in particolare avrete davvero l’imbarazzo della scelta tra taverne e sidrerie; molte tra le più famose si concentrano in Calle Gascona, la strada dove persino le luminarie sono a tema sidro. Qui vi suggerisco di provare Tierra Astur e La Finca. Poco distante da El Fontan trovate invece la sidreria Alterna e El Gato Negro.
Complesso Monumentale di Valdediós
Il primo giorno di viaggio mi sono diretta a ovest.La mia prima tappa nelle Asturie orientali è stato il complesso costituito dal Monastero di Santa María la Real e dalla Chiesa di San Salvador de Valdediós, a circa una decina di chilometri dal comune di Villaviciosa.
Il mio viaggio non avrebbe potuto avere un inizio migliore. Giunta al sito ho scoperto un luogo fatto di quiete e di silenzio, reso ancora più magico dalla luce di una giornata fortunata, che rendeva il verde dei monti circostanti ancora più brillante.
La chiesa, semplicissima al suo interno ma magnificente all’esterno e nel contesto naturale nella quale è immersa, risale al IX secolo e mostra sulle pareti ancora le tracce di antiche pitture. Del Monastero, costruito invece intorno ai secoli XIII-XIV, apprezzerete principalmente il grande chiostro, oltre alla luce filtrata dalle vetrate all’interno della cappella. Ma la magia sta soprattutto nell’ammirare queste due opere meravigliose insieme. Poco distanti e poste una di fronte all’altra, come se si guardassero in un eterno dialogo senza parole. Vi verrà voglia di fermarvi lì ancora per un po’ dopo la visita.
E se vi trovate da quelle parti lungo il Cammino di Santiago, sappiate che il complesso ospita un albergo esclusivamente per pellegrini. È il classico posto in cui io, personalmente, se facessi il cammino vorrei fermarmi (e non per una questione religiosa).
Ribadesella
Un nome melodioso per una località estiva e interamente votata al mare. Anzi, è più corretto dire “all’acqua”, dato che, assieme al mare, l’altro elemento caratteristico di Ribadesella è il fiume. La città sorge infatti lungo l’estuario del Sella, sul quale si affacciano il porto e il centro storico.
Io ho scoperto la città da ovest verso est. Quindi, lasciata l’auto all’area parcheggio gratuita che si trova all’inizio della spiaggia di Santa Marina, mi sono fatta condurre dal bellissimo lungomare, popolato da ville e hotel lussuosi che richiamano uno stile esotico, verso il cuore della città. Questo non prima di una sosta panoramica al Mirador Punta del Pozu, raggiungibile molto facilmente e senza alcuna fatica. La Playa de Santa Marina termina di fronte all’altro braccio della città, sulla cui cima sorge l’Ermita de la Guìa (altro breve trekking da fare, che conservo nella memoria per la prossima volta). Proseguendo, si supera il porto e si attraversa il Puente del Sella che, appunto, dà accesso al centro. Qui, Ribadesella è tutta una scoperta tra vie colorate e angoli pittoreschi. Tra gli edifici sui quali vi soffermerete ci sono il Municipio, la bella chiesa parrocchiale di Santa Maria Magdalena (che si trova in una delle piazze più vivaci della città) e la Casa de los Ardines.
Bufones de Pría
Cosadireste se oltre alla varietà impressionante di paesaggi naturali poteste assistere anche a un fenomeno insolito – almeno a queste latitudini – simile a quello dei geyser? Io direi tantissime cose… Se lo avessi visto manifestarsi. Quel giorno, infatti, la marea era troppo bassa perché le acque avessero la forza sufficiente a inondare la roccia e a esplodere. I Bufones de Pría sono proprio delle mini esplosioni create dall’alta marea che penetra all’interno delle rocce di cui è composto il litorale che, a quanto dicono, si accompagnano a schizzi vaporosi e rumorosi.
Fermo restando che non si ha mai la certezza matematica di poter vedere i Bufones in attività (probabilmente è più facile che si manifestino con un clima avverso, quel giorno in cui sono andata io splendeva il sole e non c’era tantissimo vento), vale comunque sempre la pena di inserirli nel vostro itinerario di cose da vedere nelle Asturie. Se non altro perché il paesaggio nel quale avvengono – dalle piattaforme rocciose che ricordano la superficie lunare, alle montagne che circondano la costa – merita di essere esplorato in ogni caso.
Playa de San Antolin
Le spiagge sono tra le prime cose da vedere nelle Asturie. E io, come scoprirete continuando a leggere questo post, non me le sono fatte mancare. Sebbene avrei voluto vederne molte di più.
Playa de San Antolin, poco distante da Llanes, è stato un fuori programma. Si tratta di una bella distesa di sabbia bianca, tanto cara ai surfisti così come alle famiglie, che raggiungerete con facilità (e per “con facilità” intendo anche che parcheggerete senza problemi, la spiaggia dispone di un’area parcheggio gratuita). Poco distante dalla spiaggia si trova la chiesa romanica di San Antolín de Bedón, che vi segnalo anche se personalmente non ho fatto in tempo a visitare.
Llanes
Llanes è talmente bella che fa venire voglia di trasferirsi. E non importa che tra le località che ho visitato nelle Asturie sia probabilmente la più turistica e affollata. È meravigliosa al suo interno, con il centro che conserva ancora le sue tracce medievali, i palazzi sontuosi – a cominciare dal Casinò – le piazze popolate di locali e aperitivi, e lo è anche al di fuori dei suoi confini prettamente urbani, con una costa disseminata di baie, spiagge e litorali rocciosi, la cui varietà dà vita a uno dei paesaggi più belli delle Asturie. Io ho amato la passeggiata di San Pedro che, dalla spiaggia cittadina El Sablòn, conduce prima al molo in cui le acque dal blu intenso si infrangono contro circa duecento blocchi di cemento colorato (i famosi Cubos de la Memoria disegnati dall’artista Agustín Ibarrola), per poi ritornare verso il porto turistico, dal quale si scorgono alcuni degli scorci più belli della città.
Playa de Cue
Un’altra spiaggia bellissima e un po’ singolare rispetto alle altre, è Playa de Cue, nei dintorni di Llanes. In questo caso più che in altri, a farla da padrone è la maestosità del paesaggio preso nel suo insieme: non solo la spiaggia, non solo la roccia, né soltanto il colore dell’acqua.
Playa de Cue è un mix incredibile di tonalità, di elementi, di geografie. A tratti, mi ha ricordato le spiagge dell’Irlanda del Nord.
L’area sabbiosa non è molto estesa; ciò che colpisce nel paesaggio è la presenza dominante della roccia, oltre alla sua vicinanza. Vi sono infatti alcuni mini isolotti ricoperti di verde a pochissimi metri dalla costa. Potrete ammirarla in tutta la sua ricchezza stando comodamente seduti nella piattaforma attrezzata (con tanto di tavoli di legno e, se ricordo bene, c’è anche il bar).
Gijòn
Una delle mie tappe preferite del mio viaggio nelle Asturie. Lo è stato talmente tanto che ci sono tornata due volte. Non saprei dire con certezza se Gijòn sia davvero uno dei posti più belli della regione; di sicuro, è la città con la quale ho stabilito una maggiore connessione. Sarà per le passeggiate lungo le due immense spiagge cittadine, Playa de Poniente e Playa San Lorenzo, che incorniciano i due versanti della città (uno votato al porto e l’altro al profilo urbano). Sarà per questa costante presenza del mare aperto, da osservare tanto ad altezza spiaggia quanto dalla sommità del Parco Santa Catalina (che culmina nel suo punto più alto con l’imponente struttura dell’Elogio del Horizonte). O, ancora, sarà per l’antico Barrio di Cimadevilla, i cui vicoli e i continui saliscendi mi hanno ricordato tanto l’Alfama di Lisbona. O magari per le piazze vivaci e accoglienti – come Plaza Mayor e Plaza del Marquès – che invitano ad accomodarsi per un vino o una cerveza a qualsiasi ora.
Il mare è stato probabilmente il principale leit motiv della mia settimana nelle Asturie. L’ho cercato tanto, ovunque andassi. E pur essendone quasi perennemente circondata, a Gijòn l’ho sentito particolarmente vicino. Forse, la mia speciale connessione con la seconda città delle Asturie è dovuta a questo.
Segnalo ancora una cosa da vedere a Gijon, prima di passare alla prossima tappa: il Museo del Ferrocarril de Asturias, che offre una bella esposizione di locomotive e la storia dettagliata dello sviluppo dell’industria ferroviaria nella regione.
Basilica e Grotta di Covadonga
Siamo alle porte della catena montuosa dei Picos d’Europa. L’unica giornata del mio viaggio nelle Asturie che ho dedicato alla montagna, l’altro elemento forte della regione assieme al mare. Ne avrai dedicate di più, se non fosse stato per il clima capriccioso. E anche quel giorno è stato tutt’altro che clemente. Per dire, i laghi di Covadonga (o di Enol), che si trovano a oltre i 1100 metri di altezza, li ho a malapena intravisti sotto la fitta coltre di nebbia che non ha ceduto neanche un attimo.
L’esperienza di un mini trekking ad anello, che mi ha permesso in qualche modo di cogliere la straordinarietà delle cime – pur sempre sotto lo strato di nebbia – sono riuscita a farla. Fortuna che con la tappa successiva della giornata, ossia la Basilica di Covadonga e la Cueva (grotta), che si trovano ben più in basso, le cose sono andate diversamente. Costruita sul finire dell’Ottocento in stile Neoromanico, la basilica è un edificio semplicemente incantevole. Merito non solo del suo aspetto imponente, ma anche del contesto paesaggistico nel quale è immersa.
Poco distante, nella stessa piazza, vi è l’ingresso alla Grotta del Santuario, ricavato all’interno della parete di un monte, dove viene venerata la Santina e dove sono custodite le spoglie del re Pelayo, fondatore dell’antico Regno delle Asturie.
L’intero complesso attira ogni anno migliaia di fedeli e, al di là dell’aspetto prettamente religioso, comprendo molto bene le ragioni di chi lo raggiunge per godere di un panorama (e anche di un’atmosfera) davvero senza eguali.
A proposito di paesaggi e di clima avversi, so di avervi consigliato di spostarvi con mezzi propri, pochi paragrafi fa. Nel caso però programmiate un’escursione in montagna, valutate sempre il da farsi con la massima attenzione: a meno che non siate abituati a guidare con la visibilità ridotta al minimo su strade strette, in salita, percorse prevalentemente da grossi autobus, e molto spesso frequentate anche dai grossi bovini che pascolano in quelle zone, vi suggerisco di raggiungere i Picos d’Europa e i laghi di Covadonga con un tour organizzato o comunque con un bus condotto da un autista esperto. Il meteo – come mi spiegava la guida del tour al quale ho partecipato io (scelta che ho fatto quando ho capito che il clima non sarebbe stato dalla mia parte) – lassù cambia di continuo. Oltretutto, in alcuni periodi dell’anno l’accesso ai laghi da parte dei mezzi privati è limitato; per cui, per raggiungerli è necessario lasciare l’auto alla stazione di Cangas d’Onis e da lì prendere un bus (o partecipare a un’escursione).
Cangas d’Onis
Cangas d’Onis è, come si diceva, il punto di partenza delle escursioni verso Covadonga e il Parco Nazionale dei Picos d’Europa, nonché il centro abitato principale di tutta l’area. Sebbene in linea d’aria la costa sia davvero poco distante, qui è l’imponenza della montagna a dominare, con i suoi climi, i suoi odori, le sue atmosfere pacate.
Cangas d’Onis è immersa in un territorio permeato di fiumi, parchi e giardini, oltre a essere circondata da cime straordinarie.
Il simbolo della città, nonché sua principale attrazione, è il Puente Romano, che fu in realtà costruito durante l’Alto Medioevo e che attraversa il fiume Sella lungo la strada principale. Attorno al ponte si raggruppano inoltre diverse gastronomie, ristoranti e taverne; la zona è infatti rinomata anche per gli ottimi prodotti locali, a cominciare dai formaggi e dalle carni.
Cudillero
Cudillero vale le decine e decine di immagini che lo ritraggono sui social, così come la fama di essere uno dei borghi marinari più belli della Spagna. È una delle località immancabili tra i consigli su cosa vedere nelle Asturie e, oltretutto, essendo piccino, visitabile in poco tempo, e trovandosi a breve distanza sia da Avilés che da Gijòn, si concilia bene con qualsiasi itinerario.
Si riassume in un pugno di case colorate, strette tra le pareti rigogliose delle colline e il mare.
Le sue stradine affollate di colori scendono delicatamente verso la baia per aprirsi su piccole piazze vivaci. La passeggiata che conduce verso il cuore del borgo accompagna un litorale spigoloso di roccia. Quel giorno, il mare era scuro e impetuoso, il che non ha privato Cudillero neanche di un briciolo del suo fascino.
Luarca
Percorrendo una quarantina di chilometri verso ovest, da Cudillero si giunge a Luarca. Anche qui troverete ad aspettarvi una passeggiata deliziosa che costeggia il porto, ma non solo. Luarca è un luogo tutto da scoprire anche nei suoi quartieri più interni e, in particolare, nelle strade e nelle piazze che si aprono intorno alla Piazza del Municipio. Ammirerete edifici di straordinaria ricchezza architettonica, come la chiesa dedicata a santa Eulalia, il Cìrculo Liceo e lo stesso palazzo dell’Ayuntamiento. Un luogo emblematico, nel quartiere marinaro, è il Puente del Beso, che unisce le due rive del Rio Negro e svela la leggenda legata a una tragica storia d’amore. Infine, con un po’ più di tempo a disposizione vale anche la pena visitare il Museo dedicato al Premio Nobel per la medicina Severo Ochoa, e trascorrere qualche ora su una delle tante spiagge meravigliose dei dintorni, come Playa de Cadavedo, Playa de Otur e Playa de Campiecho.
Avilés
E pensare che stavo quasi per perderla. Avilés è stato un cambio di programma fortunato, scattato quando, al terzo giorno consecutivo di pioggia, non avevo alcuna voglia di guidare e ho optato per una meta facilmente raggiungibile in bus.
Me l’avevano descritta come una città industriale e meno interessante di Gijòn e Oviedo; in realtà ho trovato ad Avilés uno dei centri storici più affascinanti delle Asturie, con una bella lista di cose da vedere. Io ho iniziato dal Centro Niemeyer, un edificio avanguardista che si trova dall’altro lato del fiume (Avilés sorge su un estuario naturale) e che ospita tutto l’anno mostre fotografiche ed esposizioni d’arte moderna. Dal centro culturale attraversate il ponte colorato e immergetevi nel cuore di Avilés. La parte più antica del centro storico è il quartiere di Sabugo, un piccolo intreccio di vie porticate che a me ha ricordato tanto la mia Bologna. Ma è una scoperta continua, dalle piazze affollate di bar e passanti, come Plaza de Camposagrado, Plaza de España e Plaza Domingo Álvarez Acebal – dominata dalla bellissima chiesa dedicata a San Nicola di Bari, ai monumenti storici come la chiesa romanica di San Antonio da Padova. Altra cosa che suggerisco di fare durante la vostra permanenza ad Avilés è una visita ai giardini bellissimi del Parque de Ferrera, e in particolare una sosta al Jardín Francés.
Viavelez
Posti da visitare nelle Asturie ce ne sono un’infinità, lo avrete capito. Sia sulla costa che all’interno. E, come dicevo, una settimana è davvero niente, specie se il vostro intento è anche godervi un po’ i luoghi in cui approdate, magari fermandovi di quando in quando per ammirare il panorama o per un bicchiere. Quando ho composto il mio itinerario, mi sono lasciata ispirare dai suggerimenti (e soprattutto le foto) presenti sul profilo Instagram del Turismo delle Asturias e dai consigli di alcuni amici. Volevo alternare ai luoghi più caratteristici e imperdibili della regione qualcosa che fosse più insolito. Viavelez è uno di questi. Un porticciolo delizioso e quieto, stretto a un paesaggio naturale incantevole e affacciato su un mare meravigliosamente blu. Se il blu vi piace, oltrepassate il porto e proseguite la passeggiata che arriva al piccolo faro. Agli amanti delle panoramiche suggerisco poi di addentrarvi nell’abitato e salire verso il Mirador de Atalaya. I luoghi sono sempre più speciali quando visti dall’alto.
Tapia de Casariego
Tapia de Casariego è tutta un’altra storia. Un altro pueblo prettamente bianco e culminante con la piazza affacciata sul porto, una delizia per gli occhi e per il naso. Proprio nella piazza, infatti, non mancano taverne, bar e ristoranti che offrono principalmente delizie a base di pesce e che attirano turisti e locali affamati. A differenza degli altri paesini che ho visitato nelle Asturie occidentali, a Tapia de Casariego c’è molto più movimento, e d’altronde, considerata la bellezza del centro e del suo litorale, non potrebbe essere altrimenti: impossibile dunque non inserirlo tra i consigli su cosa vedere nelle Asturie. Dopo il pranzo, e lasciandovi il porto alle spalle, imboccate la salita sulla sinistra e proseguite a piedi lungo la strada che porta alle spiagge cittadine. Passerete dalle Piscine d’acqua salata e, soprattutto, scorgerete una costa variegata, con baie piccole ma bellissime in cui sabbia dorata e rocce si alternano. Troverete tanti punti in cui fermarvi per osservare il paesaggio dall’alto e, se avete tempo e il clima lo consente, approfittatene anche per un tuffo.
Playa de Arnao
Una delle spiagge più belle in cui programmare qualche ora di mare nelle Asturie occidentali è, senza dubbio, Playa de Arnao. Una cala abbastanza ampia di sabbia fine, dove le rocce ricoperte di verde arrivano fino a toccare l’acqua.
Uno dei plus delle spiagge asturiane, in particolare di quelle che si trovano fuori dai centri abitati, è che non sono mai affollatissime. Per lo meno, questa è stata la mia esperienza avendo viaggiato in giugno e con temperature non eccessivamente elevate. In luglio e agosto è più facile che ci sia il pienone, ma considerata l’ampia scelta a disposizione, e visto che non tutte le spiagge sono facilmente accessibili e raggiungibili da tutti, di certo non farete fatica a trovare il vostro posto del cuore di fronte al mare persino in altissima stagione.
Figueras
Se durante il vostro viaggio nelle Asturie avete voglia di vedere qualcosa di insolito che sia solo vostro, senza nessun altro intorno, proseguite verso il confine occidentale più estremo, fino quasi a toccare la Galizia e fermatevi a Figueras. Lasciate l’auto poco fuori dal centro del paesino e dirigetevi verso il porticciolo. La strada che vi condurrà lì è una discesa tra casette bianche e vicoli silenziosi. L’aria di casa, di vita quotidiana, qui è ancora più forte. Turisti in giro non ne vedrete. Il porto vi aspetta sonnecchiante al termine della discesa dal paese e da lì potrete gettare un’occhiata oltre il confine, alle rive di Ribadeo.
Puerto de Vega
Rimaniamo sulla costa occidentale delle Asturie. Anche Puerto de Vega si raccoglie attorno a un porticciolo tranquillo e sonnacchioso, ma i pochi bar e ristoranti presenti suggeriscono un certo dinamismo, probabilmente nelle ore serali e nei mesi di altissima stagione.
A ogni modo, Puerto de Vega è senza dubbio uno dei paesini sul mare più belli da inserire nella vostra lista di luoghi da visitare nelle Asturie. Per ammirarlo a pieno e godere di ogni scorcio, salite sulla collinetta che si trova di fronte al porto e appropriatevi di una panchina.
Playa del Silencio
Non so se capita anche a voi, ma io vivo ogni viaggio come se, tappa dopo tappa, il meglio debba ancora arrivare. Come se mi aspettassi sempre di vedere qualcosa che mi possa piacere più di tutto quello che ho già visto.
Una sensazione piuttosto calzante nel caso di questo viaggio. Complice un tramonto luminoso come pochi, un exploit di sole e aria limpida al termine di tre giorni di pioggia e, ovviamente, l’ultima destinazione del mio itinerario asturiano. La Playa del Silencio – sempre nella costa occidentale, a 20 minuti di auto da Cudillero – è stata l’ultima cosa che ho visto prima di rientrare in hotel e fare la valigia, e credo sia in assoluto il posto più bello che abbia scoperto nelle Asturie. Una baia circondata dalle colline, una distesa di sabbia fine e uno stato perenne di quiete, disturbato solo dal rumore del vento e delle onde.
Ve l’ho già detto che il mare, nelle Asturie, ha un odore fortissimo? Molto più che in altri luoghi. L’essenza inebriante che mi fa venire ancora più voglia di aprire i polmoni e respirare. Dovrete camminare un po’ per raggiungere la spiaggia dal parcheggio, e scendere un po’ di scale. Ma consolatevi: il panorama che prelude all’arrivo nella baia è uno spettacolo già di per sé.
Così come ogni singolo chilometro macinato durante quest’ultima settimana di un giugno cangiante, pieno di partenze, saluti, valige fatte e disfatte. Di stanchezza immane, zero forza e voglia di esplorare ai minimi storici.
Ma poi, il viaggio guarisce e tutto si risolve. E ne vale sempre la pena.
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